PAROLA ALL’ASSOCIATO – GABRIELE PEZZUTO, RESPONSABILE COMMERCIALE DI BATASIOLO SPA.
Ci racconta come è nata Batasiolo e qual è la sua proposizione di valore?
Batasiolo di proprietà della famiglia Dogliani, è una cantina situata nel cuore delle Langhe. Attivi nel mondo del vino da più Generazioni, i fratelli Dogliani acquistarono nel 1978 la storica cantina Kiola in La Morra, fondata negli anni ’50. La direzione da anni è sempre la stessa: rendere nel bicchiere il mosaico di diversità rappresentato nel vigneto.
Questa famiglia ha saputo nel tempo differenziare i suoi investimenti anche nella cultura dell’Hospitality con il Boscareto Resort & SPA un albergo cinque stelle lusso, vincitore degli Hospitality Social Award 2018.
Batasiolo nel corso degli anni ha mantenuto l’aspetto familiare di un’azienda che ha origini contadine e che controlla totalmente la sua filiera di riferimento, dal vigneto alla trasformazione con cui si ottiene il prodotto finale.
Quali sono i mercati che coprite?
In Italia abbiamo una rete di agenti che ci permette di coprire capillarmente il territorio. Sono dei veri e propri ambassador, che credono fortemente nella nostra value proposition. Per nostra natura privilegiamo un approccio BtoB, in prima istanza rivolto al settore HoReCa. Allargando lo spettro d’azione oggi copriamo 68 paesi circa, in Europa e nel resto del mondo.
Quali sono le opportunità che il travel retail può darvi?
Siamo stati tra le prime aziende ad entrare nel travel retail grazie al lavoro certosino fatto in tempi non sospetti dal CEO Fiorenzo Dogliani: per noi rappresenta una vera e propria vetrina con vista internazionale, che ci permette di farci notare da tutti i viaggiatori che transitano nei duty free aeroportuali ed a cui offriamo l’esperienza di acquistare una delle nostre bottiglie prima di imbarcarsi su un volo.
Quale è stato l’impatto del Covid-19 sul suo modello di business? E quale la vostra risposta?
Sia il nostro resort che il suo ristorante sono chiusi a causa della complessità dello scenario che stiamo vivendo. Per quanto riguarda i vini, abbiamo diversificato i vari canali distributivi. In passato il divario tra GDO e HoReCa era enorme, invece adesso, grazie alla differenziazione dell’etichetta, può diventare una strategia di posizionamento. Oggi c’è molto rispetto da parte del consumatore nei confronti dell’azienda che vende nella grande distribuzione: si è capito che chi vende nella GDO può essere anche presente nei ristoranti.
Che innovazioni avete pensato per il 2021?
Abbiamo due novità: Nebbiolo d’Alba D.O.C. Superiore e il Dogliani.
Questi vini nati frutto di una selezione massale in vigna e sono stati posizionati nell’HoReCa: nonostante siano nuovi, rispettano pienamente la tradizione e l’identità del brand. Stiamo lavorando al processo di sviluppo ed evoluzione di un’azienda specializzata a 360°.
Come ATRI può contribuire allo sviluppo del business?
Per noi ATRI rappresenta un fondamentale tassello anche per la comunicazione. Dobbiamo raccontare ciò che sappiamo fare e ATRI ha le leve per poterlo fare in modo corretto, traslando in maniera identitaria quello che un’azienda fa.
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