PAROLA ALL’ASSOCIATO – LINDA STIVALA, DIRETTORE COMMERCIALE DI TOSCANA AEROPORTI SPA
Quali sono le milestone più recenti in termini di infrastrutture e servizi ai passeggeri?
Toscana Aeroporti ha in atto un ambizioso programma di investimenti su entrambi i suoi scali di Pisa e Firenze, modulato sull’effettiva richiesta di traffico. Nello specifico, per quanto riguarda Pisa, già in periodo pre-Covid erano stati realizzati interventi per dare vita a maggiori spazi all’interno delle zone imbarco e arrivi. Questi lavori contribuiscono oggi ad una maggiore fluidità nel traffico e il distanziamento necessario fra i passeggeri. Nel caso di Firenze, è stato creato un nuovo gate che consente il decongestionamento dell’area e la possibilità di imbarco senza utilizzo di autobus, garantendo una migliore esperienza per i passeggeri, valorizzando un’attività Food&Beverage li presente. Inoltre, sempre al fine di decongestionare l’attuale sala partenze è stata creata un’ulteriore seating area che siamo certi valorizzerà le aree retail.
Quali strategie di resilienza avete prodotto dal punto di vista commerciale per sopravvivere a questo periodo?
Mentre il Food&Beverage mostrava una certa resilienza, la nostra offerta Retail ha sicuramente patito maggiormente la contrazione del traffico. Abbiamo allora dato luogo a ricontrattazioni con i subconcessionari, al fine di garantire loro un contenimento dei costi ed un sostegno alla ripresa del business, assicurandoci allo stesso tempo la continuità di servizio. Soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà si è cercato poi di non creare sovrapposizioni fra i vari subconcessionari, in modo da non creare concorrenza interna mantenendo comunque un livello di servizio adeguato.
Quali sono i risultati prodotti dalla stagione estiva in termini di vettori e di flussi di passeggeri?
Giugno, luglio ed agosto sono stati dei mesi positivi per i nostri scali, decisamente in crescita se paragonati allo stesso intorno temporale del 2020. La ripresa è stata trainata dalle tratte domestiche, ma, in aggiunta a ciò, anche l’incoming in primo luogo da Olanda, Germania e Francia ha risposto. Un altro sviluppo importante, che ci fa ben sperare nel futuro, è quello legato ritorno del traffico statunitense, decisivo soprattutto per Firenze, data la storica notevole presenza di studenti e turisti appartenenti a quella nazionalità.
Avete progettato qualche nuovo servizio a valore aggiunto per il passeggero?
L’offerta si è focalizzata soprattutto su quella che è la richiesta del momento, come la possibilità di effettuare test diagnostici all’interno dell’aeroporto o l’introduzione delle mascherine all’interno delle vending machine, così da agevolare in ogni modo possibile il percorso del viaggiatore. È stato fondamentale investire sugli aspetti sanitari, in modo da trasmettere il messaggio ai passeggeri di viaggiare in modo sicuro.
Qual è il valore che riscontrate dall’appartenenza ad ATRI?
Il contributo di ATRI è stato fondamentale soprattutto nel momento peggiore del recente passato. La convergenza su una visione comune d’azione è stata fondamentale per affrontare uno scenario di contesto che era totalmente fuori dal nostro controllo. L’associazione ci ha dato modo di restare collegati, avere costanti aggiornamenti e stare allineati con le tendenze del mercato.
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