PAROLA ALL’ASSOCIATO – PAOLO BERENTZEN, MANAGING PARTNER DI MULTI DUTY FREE.
Come nasce la proposizione di Multi Duty Free?
Multi Duty Free nasce nel 2004 come mia idea imprenditoriale, con un focus sui mercati esteri nel mondo del duty free. Io sono un ex “ship-chandler” che negli anni ’80 andava a bordo delle navi nel porto di Genova avendo già allora intuito le grandi potenzialità del canale travel retail.
Quali sono gli interlocutori di mercato di Multi Duty Free?
Noi ci rivolgiamo oggi, in prima istanza, agli operatori aeroportuali, ma anche ai traghetti del Baltico. Abbiamo fin dall’inizio operato nel mercato europeo, ma, essendo il nostro un settore molto globalizzato, siamo riusciti nel tempo a ritagliarci una discreta presenza anche nel mercato asiatico. Annoveriamo nel nostro portafoglio numerosi attori del settore del food, tra cui Elah Dufour e Baratti, mentre nel comparto del beverage spicca Bottega. Ritengo che, ancora oggi, nel travel retail la categoria food sia sottovalutata e che si muova con meccanismi differenti da quelli delle tradizionali categorie LTC (liquor, tobacco and confectionery) del duty free. Al contrario, gran parte dei viaggiatori non rispondono ai classici comportamenti d’acquisto e, in questo senso, possono rappresentare una grande potenzialità per il settore dei prodotti locali non usuali di food.
Qual è stato l’impatto del Covid-19 sul suo modello di business? E quale la vostra risposta?
Il mercato dei duty free era molto profittevole, ma la pandemia ha purtroppo interrotto bruscamente questa condizione. Oggi, peraltro, ci troviamo anche di fronte ad una crescente minaccia rappresentata dai prodotti online, con un grosso incremento di transazioni nell’ultimo periodo “stay at home”. Per rispondere a questo attacco, a mio avviso il travel retail ha bisogno di nuovi ed innovativi prodotti, che non siano presenti online. In questo senso, dobbiamo anche tener conto che il viaggiatore sarà più giovane, dato che la loro età media stava già cambiando negli ultimi anni: nel 2019 a livello mondiale la percentuale media di crescita dei passeggeri era del 8%, ma gli over 60 crescevano di ca. 2%, mentre la categoria compresa tra i 22 e i 40 anni cresceva del 15%. Noi stiamo intensamente lavorando ad innovazioni della nostra proposizione di valore, che rilasceremo al mercato nel prossimo futuro.
Che cosa rappresenta ATRI per Multi Duty Free?
ATRI sta facendo, a mio avviso, tutto ciò che rientra nelle sue possibilità. Penso, tuttavia, che siamo un po’ soli: abbiamo bisogno di “alleati” per fare sistema e raggiungere i nostri obiettivi. Al momento si parla soprattutto dei danni che hanno subito gli impianti sciistici, ma non si tengono nella giusta considerazione, per esempio, quelli subiti da agenzie di viaggi, autonoleggi, compagnie aeree, gli stessi enti aeroportuali, gli “Airport Hotel” oltre che naturalmente il travel retail ed il F&B aeroportuale. Ecco, con ATRI dovremmo cercare di metterci assieme a tutti questi attori per un grande piano di azione sistemico ed ottenere finalmente la giusta visibilità presso il legislatore.
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