PAROLA ALL’ASSOCIATO – PIERO RIGHI, DIRETTORE GENERALE DELL’AEROPORTO DI GENOVA
Piero Righi è alla guida della Società di gestione dell’Aeroporto di Genova dal 2018. Qual è stata la strategia impostata al suo arrivo?
Il nostro è un aeroporto nel centro della città, per questo abbiamo sviluppato il concetto di City Airport per migliorare la nostra posizione competitiva e valorizzare la vicinanza all’utenza sia fisica sia come servizi ai viaggiatori. L’accreditamento presso la comunità territoriale è il vero asset sviluppato in questi anni, che ha consentito di beneficiare del supporto necessario all’avvio di un deciso piano di crescita volto all’aumento del traffico e all’adeguamento delle infrastrutture.
Quali sono le milestone più recenti che avete registrato per il vostro scalo in termini di infrastrutture e servizi al passeggero?
Nonostante la pandemia, grazie al supporto delle istituzioni locali siamo stati fra i pochi aeroporti che hanno confermato il cronoprogramma di investimenti infrastrutturali. Abbiamo completato l’adeguamento del sistema di smistamento e controllo dei bagagli da stiva, con un investimento di circa 3 milioni di euro. Abbiamo anche realizzato la manutenzione programmata e preventiva della pista, per circa 4 milioni di euro. Ora abbiamo avviato l’ampliamento del terminal, un processo che ci impegnerà per i prossimi due anni. Al suo completamento saremo in condizione di fornire al passeggero un’esperienza decisamente migliore. Dal punto di vista dei servizi ai passeggeri abbiamo migliorato l’accessibilità: oggi è possibile, con un biglietto integrato, raggiungere l’aeroporto utilizzando il treno fino alla vicina stazione ferroviaria e una navetta circolare ad alta frequenza.
Quali i cambiamenti nell’offerta commerciale di scalo di più recente introduzione?
A inizio del 2020 e attraverso la collaborazione con il nostro sub concessionario Dufry abbiamo realizzato il nuovo duty free store, disegnato secondo la logica walk through. Peraltro è previsto che lo stesso verrà nel prossimo futuro ulteriormente rivisto, grazie al rilascio e alla disponibilità di nuovi spazi derivanti dall’ampliamento del terminal. Inoltre, a breve lanceremo i lavori di ristrutturazione della nostra terrazza, uno spazio distintivo nel panorama aeroportuale nazionale, attualmente accessibile landside, ma con previsto ingresso anche airside una volta completati i lavori di ammodernamento dell’aerostazione.
Quali sono i vostri risultati per l’ultima stagione in termini di flussi di passeggeri?
La stagione invernale, se confrontata con l’inverno 2019, ha consolidato un risultato intorno al 30% in meno di traffico, con 8 vettori rispetto ai 10 precedenti. La prima parte della stagione Summer 2022 ha visto volumi inferiori del 15% rispetto al periodo pre-Covid. I dati sono buoni sul mercato domestico, dove siamo addirittura in crescita rispetto al 2019, mentre sperimentiamo una relativa debolezza sul fronte internazionale: qui ancora mancano alcuni collegamenti con gli hub. Nonostante ciò siamo molto positivi. Il traffico sta riprendendo più velocemente di quello che prevedevamo e, con molta probabilità, riusciremo anche ad anticipare l’atteso ritorno ai livelli del 2019. In questo contesto stiamo anche valorizzando l’aviazione privata: qui abbiamo marcato degli incrementi nell’ordine del 50%-100% e ciò è molto importante per noi, perché produce importanti marginalità sul conto economico.
Qual è il valore che riscontrate dall’appartenenza come associati ad ATRI?
Sicuramente riconosciamo in ATRI un valore aggiunto legato al continuo confronto con i colleghi degli altri aeroporti. Tuttavia, l’elemento che apprezzo maggiormente riguarda la natura trasversale della nostra Associazione, che giunge a coinvolgere tutti gli attori della filiera. In altre parole, ATRI offre un osservatorio unico e distintivo sull’evoluzione del mercato nel suo insieme, con evidenti grandi opportunità di crescita e apprendimento anche per la nostra realtà.