PAROLA ALL’ASSOCIATO – MICAELA PALLINI, AMMINISTRATORE DELEGATO E PRESIDENTE; LUCA CERVELLIONE PALLINI, EXPORT BRAND MANAGER DI PALLINI SPA
Com’è nata l’azienda e la sua proposizione di valore?
Pallini è un’azienda a conduzione familiare, specializzata nella produzione di liquori e prodotti a base di anice, che è stata fondata ad Antrodoco (RI) nel 1875. Negli anni Sessanta ci siamo quindi trasferiti a Roma nella zona Tiburtina ed abbiamo avviato l’esportazione della Romana Sambuca, che è diventata presto un prodotto leader in primo luogo nel mercato americano. Nel 1999 è iniziata quindi la nostra avventura di business con il limoncello, che ora è il nostro prodotto di punta: lo esportiamo in oltre 45 paesi nel mondo ed è il limoncello più venduto a livello globale nel mercato duty free.
Quali sono le principali opportunità del travel retail che vi hanno spinto a entrare in questo settore?
Siamo un’azienda con una forte vocazione verso l’esportazione: da sempre abbiamo avviato all’estero circa l’80% della nostra produzione ed il nostro limoncello ben si prestava all’ingresso in questo mercato. Siamo stati i primi che, partendo dall’aeroporto di Roma, hanno dimostrato come un prodotto di tal sorta e ben curato potesse dare delle grosse soddisfazioni al suo produttore. Oggi siamo presenti in tutti i maggiori operatori in Europa, Asia, America del Nord e sulle navi da crociera.
Come avete reagito all’impatto del Covid? Avete introdotto qualche innovazione?
A livello di dati Italia, il segmento spiriti ha perso il 41% a valore nel 2020 rispetto al 2019 nel segmento HO.RE.CA con una previsione di una perdita del 38% anche per il 2021, con le zone a maggior vocazione turistica ad avere riscontrato il dato peggiore. Allo stesso tempo, visto che in Italia si registra una crescita nel segmento degli amari, ne abbiamo approfittato per rilanciare alcuni dei prodotti storici della nostra distilleria, a partire dal Bitter. A livello di innovazione di prodotto avevamo peraltro appena presentato lo Spritz Pack con il Limoncello, proponendolo nei duty free con uno specifico formato, oltre che una crema vegana al limone. Per ciò che concerne il processo, abbiamo subito avviato una focalizzazione sull’e-commerce, che, a nostro giudizio, prefigura delle somiglianze con il mercato dei duty free, a partire da logiche simili nell’approccio al consumatore. Nelle ultime settimane abbiamo quindi lavorato per mettere in pista tantissimi nuovi progetti per il travel retail italiano e, non appena gli aeroporti torneranno al loro regime consueto, manderemo un messaggio fortissimo con le nostre innovazioni.
Quali sono per voi gli elementi rilevanti della proposizione di ATRI?
ATRI è straordinariamente importante per il nostro settore, perché ci può aiutare e guidare a meglio comprendere ed anticipare i cambiamenti del settore, a partire dal tenore e dalle aree di ripresa del business nei prossimi mesi. Confidiamo inoltre che la piattaforma di ATRI possa agevolarci ad aprire un colloquio proficuo con i principali operatori del Travel Retail per superare assieme questo momento difficile.
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